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CHE COS’E’ L’ANSIA?
L’ansia è un’emozione molto generale e molto elementare, e quindi molto diffusa. L’ansia è un’emozione che tutti provano in diverse situazioni, e nasce ogni volta che abbiamo di fronte, nel futuro prossimo, una possibile «minaccia» (per esempio un esame o una prova importante, dove la minaccia è poter fallire l’esame).
L’ansia può essere positiva se permette alla persona di affrontare il compito o aumentare la sua performance, mentre diviene negativa nel momento in cui diminuisce tale prestazione dell’individuo.
ANSIA PATOLOGICA E DISTURBI DI ANSIA
Ma quand’è che l’ansia diviene patologica?
Quando si attiva in maniera eccessiva o immotivata rispetto alla situazione, compromette il buon funzionamento dell’individuo e provoca sofferenza, crea un costante stato di apprensione e minaccia immotivata.
Differisce, inoltre, dall’ansia evolutiva perché è persistente e porta la persona ad evitare determinate situazioni o ad affrontarle solo ricorrendo ad alcune precauzioni (come avere una persona cara vicino).
I disturbi d’ansia comprendono tutti quei disturbi che condividono caratteristiche di paura e ansia eccessiva. Questi sono diversi uno dall’altro per la tipologia di oggetti e situazioni che provocano paura o ansia.
IL DISTURBO DI PANICO
Il disturbo di panico è un disturbo d’ansia, caratterizzato da frequenti ed inaspettati attacchi di panico.
Un attacco di panico dura pochi minuti ma è fonte di un profonda angoscia, si caratterizza per alcuni sintomi quali:
palpitazioni o tachicardia; sensazione di soffocamento e di svenimento; dolore o fastidio al petto (es. senso di oppressione toracica); confusione mentale etc..
Questi sintomi si accompagnano alla convinzione che qualcosa di catasfrofico stia accadendo. Tale disturbo deriva da credenze catastrofiche riguardo le sensazioni della paura, e di fronte a sintomi quali ad esempio la tachicardia o la confusione mentale la persona comincerà a pensare “Sto per svenire!”, !”, “Sto per avere un infarto!”, “Perderò il controllo di me!”, “Impazzirò!”, “Oddio, sto per morire!”. Questi pensieri spaventano ancora di più la persona, incrementando l’ansia fino al picco più alto di intensità.Avere sporadici attacchi di panico è un’esperienza comune, soprattutto in periodi di stress emotivo, ma diviene un vero disturbo nel momento in cui la persona comincia a vivere nella preoccupazione del ripresentarsi dell’attacco e delle sue conseguenze, creandosi uno stato di continua allerta.
La persona può cercare di mettere in atto comportamenti attui a prevenire il verificarsi di altri attacchi (chiudersi in casa, evitare alcune situazioni o affrontarle solo con determinate precauzioni.
Il disturbo di panico può divenire invalidante in quanto ha ripercussioni sulla vita familiare, lavorativa e sociale, e se non trattato può cronicizzare.
COME CURARLO
La Terapia Cognitivo-comportamentale (TCC) si è dimostrato l’intervento di maggiore efficacia, dimostrata scientificamente, per quanto riguarda i disturbi di ansia, nello specifico il disturbo di panico.
Si tratta di un tipo di psicoterapia in cui paziente e terapeuta sono attivamente impegnati nella comprensione del problema e nella condivisione di obiettivi terapeutici concreti e verificabili. Nel corso del trattamento la persona portatrice del disagio è aiutata a prendere consapevolezza dei circoli viziosi del panico e a liberarsene gradualmente attraverso l’acquisizione di modalità di pensiero e di comportamento più funzionali.
Alla psicoterapia si può affiancare, qualora necessaria, una terapia farmacologica.

Link:
Disturbo di Panico- Centro di Psicoterapia Cognitiva Grosseto