Di
Francesca Solito
Lorenzo è un bambino esplosivo, sempre in movimento, sembra essere catturato da ogni stimolo e l’autocontrollo non è il suo forte. Si distingue per la sua sensibilità, manifesta liberamente il suo affetto e sa farsi volere bene. Trasgredire le regole gli viene praticamente spontaneo e non sempre gestisce le situazioni problematiche evitando guai.
Dietro la sua irrequietezza e impulsività c’è una diagnosi ben precisa: Disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD).
Nell’intervista che segue Lorenzo si racconta, è stata realizzata grazie alla sua disponibilità e a quella dei suoi genitori che mi hanno dato la possibilità di renderla pubblica.
F: Ciao Lorenzo, benvenuto! Descriviti utilizzando qualche aggettivo in modo da farti conoscere…
L: Sono dispettoso, tanto dispettoso (sorride), sono sensibile, premuroso, aiuto le persone e gli amici
F: Che cosa ti piace?
L: Mi piace stare con gli amici, mi piacciono i Pokemon, i videogames e mi piace stare con il mio migliore amico, il mio amico migliore è Marco. Vorrei tanto invitarlo qui, è possibile?! Vorrei farlo venire qui per fare delle attività insieme perché anche lui ha delle difficoltà! Quando giochiamo a Minecraft e Star Wars, Marco vuole fare sempre più morti di me e quando siamo nemici lui non vuole mai perdere! Francesca, lo posso far venire qui un giorno?
F: Mi piacerebbe davvero tanto conoscere di persona Marco, magari ne parliamo con la tua mamma e se a Marco va bene, un giorno potrai farti accompagnare da lui così me lo presenti e passiamo qualche minuto tutti e tre insieme
L: Sarebbe bellissimo, io vorrei fare anche questa intervista insieme a lui!
F: Deve essere un bambino davvero speciale se senti questa grande voglia di condividere con lui le cose che fai…
L: Sì molto. Mi piacciono anche i combattimenti di wrestling, quando Marco ed io li facciamo a Minecraft vince sempre lui, io sono un po’ scarso…
F: Che cosa non ti piace?
L: Non mi piace quando la gente non è mia amica, non mi piace quando la rabbia mi prende il sopravvento, non mi piace quando Samuele, un mio compagno di classe, fa cose brutte e quando faccio a botte con i miei amici senza motivo
F: Qual è la cosa peggiore per te?
L: La cosa peggiore per me… è perdere la mia famiglia e litigare con i miei amici e soprattutto con il mio migliore amico e non andare più a casa di altri miei amici e altri bambini. Sono importanti anche tutti i miei giochi come la switch
F: Qual è il tuo più grande problema? La cosa che più ti preoccupa?
L: La sai?! La sai?! (urla e sorride)
F: Penso proprio di saperla ma oggi io sono l’intervistatrice e tu l’intervistato, le persone che leggeranno questa intervista ti conosceranno attraverso le tue risposte…
L: Ah giusto! La rabbia, una furia distruttiva, quando mi scateno ho una furia distruttiva e poi dentro di me una serie di rimpianti quando penso a quello che è accaduto
F: Che cosa pensano di te i tuoi compagni di classe?
L: Pensano che sono strano, tutti meno Marco, forse perché a scuola io voglio tutto perfetto. Il mio papà è la parte perfettina e forse mi vedono strano anche perché ho paura degli insetti perché mia mamma è stata punta da una vespa e ha avuto una reazione allergica, questa parte l’ho presa da mamma. Provo a sfuggire ma non posso. Forse mi vedono strano anche per una parte tutta mia, perché c’ho una furia quando mi arrabbio! Io esplodo!
F: Come si manifesta la tua voglia di fare e di avere tutto perfetto?
L: C’è qualcosa che mi attira, una parte del mio corpo non vuole farlo e l’altra parte sì
F: Quindi sono due parti in contrapposizione, c’è una parte che ti attira e che ti spinge a ricercare la perfezione, ti dice che devi fare tutto perfetto
L: Sì e che devo fare le cose buone, buone significa… come è giusto per me!
F: Quando è iniziata questa ricerca di fare le cose perfette?
L: A 7 anni. Comunque qualche volta resisto
F: Cosa fai per resistere?
P: Faccio così (chiude gli occhi come se cercasse di sopportare il disagio) oppure faccio così (si schiaffeggia) due volte. Lo sai quale è la cosa che odio? Quando faccio il cattivo babbo e mamma mi danno le frustrate con la cinghia (scoppia a ridere)
F: Ti frustano?! Ma lo sai che la mia collega che segue i tuoi genitori non me lo ha mai riferito?! (ridiamo insieme)
L: Forse loro lo tengono segreto, forse ho capito… Loro hanno paura che poi si riveli in giro perché qualcuno potrebbe chiamare la polizia
F: Senti ma non è che mi stai facendo uno scherzo/dispetto?!
L: (urla) No! (scoppia a ridere). Sai che a volte io non ho fame e papà ha già la cena pronta, spesso mi dice: “Ohi?! Io te l’ho cucinata e ora la mangi. L’hai voluta?!”
F: Mi stai dicendo che ti capita di avere poco appetito?
L: Sì, la pasticca mi nutre. Mi dà la vitamina c, la vitamina d, le proteine, tutta questa roba insieme…
F: Da quando hai iniziato a prendere la pasticca il tuo appetito quindi è diminuito?
L: Sai che una volta che sono andato da un mio amico ho avuto una fame da lupi?! La mia tattica forse è che quando io mi scateno di più… poi questo mi porta a mangiare
F: Potrebbe essere possibile, quando ti muovi molto potresti avere più appetito…
L: Sì! Consumo cibo. Ti posso dire una ricetta? Ma questa non la dire a nessuno (si alza, e mi parla all’orecchio) è segreta! Cucini due teneroni e poi metti i wurstel nel mezzo. Io vorrei tanto assaggiare questa specialità però mamma non vuole
F: Quindi questa ricetta l’hai inventata te ma ancora non hai avuto modo di prepararla, rappresenta un’idea
L: Sì, ma mamma dice che i wurstel fanno male, eppure è carne no?! E poi i wurstel fanno venire fame, non è meglio?! Potrebbe essere una soluzione per me!
F: Sono sicuramente d’accordo sul fatto che sono appetitosi e che stimolano l’appetito! (sorrido). Prima mi hai detto che stai prendendo una pasticca, ti aiuta?
L: Sì
F: In che cosa ti aiuta?
L: A farmi stare buono, mi diminuisce lo zucchero, se io mangio troppo zucchero divento scatenato come ad una festa
F: Le tue maestre cosa pensano di te?
L: Che mi comporto meglio, pensano anche che voglio fare il perfettino, loro mi aiutano a non farmi piangere
F: Mi stai dicendo che quando ad esempio non riesci a scrivere nel modo in cui vorresti ti viene da piangere?
L: Sì a volte mi viene, anche se ho diminuito da quando ho 9 anni. Poi mi disturba mamma perché la mattina mi sveglia quando io dormo, poi mi dice lavati, vestiti, io sono stanco
F: Arriviamo ai tuoi genitori, loro cosa pensano di te?
L: Che dico parolacce, che mi comporto male. Pensano che alcune volte sono carino, questo accade quando sono felice, di solito non picchio e ascolto i miei genitori. Poi altre volte la rabbia vuole uscire, ho molta rabbia perché io voglio combattere. Il mio grande sogno è diventare addestratore dei Pokemon
F: Come è per te rispettare le regole?
L: E’ molto difficile soprattutto quando voglio fare così (si alza e batte forte i piedi), questo è un attacco Pokemon e voglio provarlo! Mi viene una gran voglia di provarle l’attacco anche se la situazione non lo consente e per me è difficile resistere, alle volte impossibile!
F: Com’è per te ascoltare la maestra? Ti è semplice rimanere concentrato?
L: A volte ci riesco, altre volte invece è complicato
F: Quando senti che sei stanco e che non ce la fai più a seguire cosa fai per evitare di dare fastidio agli altri?
L: Chiedo alla maestra di andare ad attaccare una felpa oppure qualcosa di simile…
F: Questo è un modo per farti una passeggiatina…
L: Sì anche se una volta mentre camminavo ho fatto un gesto, è una storia lunga e mi sono messo nei guai…
F: Se ti viene proibito di fare qualcosa, come reagisci?
L: Non reagisco sempre bene
F: Ti ricordi come hai reagito quella volta che mamma ti ha detto che non potevi comprare la coca-cola al distributore prima del nostro appuntamento?
L: Poi è successo il caos! (porta le mani alla testa). Per le scale ho fatto un macello! Ho urlato, scalciato, ho detto brutte parole a mamma, sono scappato e sono entrato nelle stanze dei tuoi colleghi (scoppia a ridere e si copre gli occhi con le mani)
F: Che cosa ti fa arrabbiare?
P: I tradimenti tranne quando li faccio io!
F: Apprezzo moltissimo la tua sincerità!
L: A volte lo faccio, comunque non mi piace
F: Qual è l’animale che ti somiglia di più quando sei arrabbiato?
L: Il leone
F: Che cosa fai di solito quando ti arrabbi?
L: Urlo, urlo forte, picchio, dico brutte parole
F: Riesci a calmarti in qualche modo?
L: Riesco a calmarmi se mi fermo prima, se la rabbia sale troppo sul termometro, si trasforma in una furia e lì mi metto nei guai
F: Ti ricordi quando abbiamo costruito insieme la ruota della rabbia con tante strategie per “liberarla”?
L: Sì ce l’ho sempre nello zaino
F: Quindi la porti a scuola?
L: Sì
F: Come mai la porti con te?
L: Così se mi incavolo la uso. Quella volta che hai portato tanti fogli di giornale e ho fatto il ninja ho liberato tantissima rabbia, mi sono anche divertito!
F: Immagina di poter esprimere tre desideri per modificare alcune cose di te stesso. Quali tre cose cambieresti?
L: La paura degli insetti, il perfettino e l’appiccicume
F: Cosa significa l’appiccicume?
L: Vuol dire che io mi attacco sempre ai miei amici
F: Come mai lo fai?
L: Gli voglio tanto bene e mi attacco, così li tengo vicini a me! A loro però non piace
F: Allora direi che questo potrebbe essere un buon motivo per apportare qualche cambiamento! Ti ringrazio tanto Lorenzo, intervistarti è stato per me un vero piacere! Cosa preferisci fare adesso, un disegno oppure un gioco?
L: Prima vorrei disegnare Pikachu e poi giochiamo, trovo un nascondiglio così quando tu farai entrare mamma, non mi vedrà e dovrà cercarmi, non le dire nulla…