di
Sara Rustici
La Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC) si avvale di molti strumenti e tecniche, tra cui è possibile individuare il lavoro con le sedie: il cosiddetto “Chairwork”. Questo consiste in una tecnica di tipo esperienziale che utilizza le sedie e le loro posizioni nella stanza di terapia, a fini terapeutici. Si tratta di un metodo dialogico che si basa sul parlare direttamente “con” o “come” aspetti e parti di sé mettendo in scena dialoghi interni o esterni, cioè, conversazioni con parti interiori dell’individuo o con rappresentazioni interiorizzate di persone che fanno parte della vita del soggetto.
La stanza di terapia assume così le vesti di un palcoscenico teatrale al fine, usando le parole di Moreno, di “Lasciare le persone agire i loro ruoli conflittuali e aiutarle a rimettere insieme le parti”.
Gli interventi dialogici di chairwork si fondano su tre principi generali di implementazione:
- molteplicità del sé: l’individuo è composto da parti del sé multiple e interagenti (chiamate Mode) che si sono strutturate nel corso del tempo, in base alle esperienze del soggetto e che sono caratterizzate da specifiche prospettive, sentimenti e interazioni;
- personificazione e embodiment: il soggetto attribuisce caratteristiche umane cioè, espressive, vocali, posturali e estetiche, alla parte del sé posta in modo immaginario su una sedia vuota, oppure interpretata dal soggetto stesso che cambia sedia e “parla come” quella parte;
- dialogo: le parti individuate vengono fatte dialogare al fine di ottenere un cambiamento cognitivo-affettivo, obiettivo della terapia.
Le tecniche maggiormente utilizzate in TCC sono:
- la tecnica della sedia vuota: il paziente parla e si confronta con un “altro” collocato simbolicamente sulla sedia vuota e questo “altro” può essere un’emozione, un valore, un obiettivo, una persona o una parte del sé;
- la tecnica delle sedie multiple: il paziente dialoga con più sedie rappresentanti pensieri, sentimenti, prospettive o motivazioni;
- il role-playing: giochi di ruolo tra persone diverse o parti di uno stesso soggetto.
L’intervento del Chairwork è intenso ed emotivamente impegnativo da parte del paziente, motivo per cui richiede una solida relazione terapeutica in cui l’individuo si senta al sicuro e non giudicato. Ragionare in ottica di “parti del sé” e utilizzare le sedie in terapia può risultare “spiazzante” in un primo momento e il soggetto potrà presentare anche alcune resistenze ma, l’estrema collaborazione con il terapeuta che farà da guida, permetterà lui di comprenderne l’utilità al cambiamento.
In linea generale è possibile sostenere come il lavoro con le sedie in TCC permette di:
- riconoscere e integrare le parti del Sé che tendiamo a evitare, non accettare e sopprimere;
- far vedere il collegamento tra pensieri, emozioni e comportamenti per migliorare la regolazione emotiva;
- modificare alcuni pensieri negativi che solitamente si attivano nell’individuo e crearne di nuovi positivi attraverso lo sviluppo e l’interiorizzazione di nuove parti adattive;
- far emergere e comprendere al soggetto alcuni processi cognitivi disfunzionali che mette in atto, come l’autocritica ad esempio, per prenderne le distanze ed avere una visione oggettiva della loro funzione;
- stabilire dialoghi tra parti di sé contrastanti e ambivalenti al fine di superare fasi di blocco e mancata motivazione di fronte a scelte di vita importanti;
- affrontare ricordi dolorosi.
L’estrema efficacia di questa tecnica è resa possibile dall’aspetto simbolico delle sedie che hanno una loro forma e posizione nello spazio e possono permettere un cambio di prospettiva a seconda di come vengono spostate, lasciate o scartate dal soggetto consentendo il decentramento, la consapevolezza e quindi, una maggiore probabilità di cambiamento.
Bibliografia:
– Young J.E., Klosko J.S., Weishaar M.E. Schema Therapy (2018). La terapia cognitivo-comportamentale integrata per i disturbi di personalità. Edizione italiana a cura di Alessandra Carrozza, Nicola Marsigli e Gabriele Melli.
– Pugh, M. (2018). Cognitive behavioural chairwork. International Journal of Cognitive Therapy, 11, 100-116.
– Pugh, M, (2019). A little less talk, a little more action: a dialogical approach to cognitive therapy. The Cognitive Behaviour Therapist (2019), vol. 12, e47, page 1 of 24
– Pugh, M. (2019). Cognitive Behavioural Chairwork: Distinctive Features. Oxon, UK: Routledge.
– Pugh, M. (2021). Il chairwork nella terapia cognitivo-comportamentale. Una guida pratica alla tecnica delle sedie. A cura di Simone Cheli e Veronica Cavalletti.