di
Francesca Solito
Questo articolo ha come scopo quello di promuovere una riflessione sulla particolare situazione dello scenario scolastico italiano.
Il Gruppo di Lavoro nazionale di psicologia scolastica (https://gdlpsicologiascolastica.wordpress.com/), attraverso delle interviste ai docenti di ogni ordine e grado, ha realizzato un’indagine volta ad esplorare i loro vissuti, le loro riflessioni sulle reazioni di alunni e famiglie durante questa situazione di emergenza. Sono stati ascoltati coloro che vivono quotidianamente la scuola, un campione di insegnanti (dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di II° grado) selezionati sull’intero territorio nazionale. L’indagine è nata dall’esigenza concreta di prestare attenzione a quanto è accaduto con l’obiettivo di far emergere quelli che sono i bisogni e le emozioni di chi sta dentro la scuola. L’analisi di tali esperienze porta a delineare dei possibili interventi di cui la scuola avrà bisogno alla sua riapertura.
Dai racconti dei docenti è affiorato un dato molto rilevante: la didattica a distanza ha portato con sé oggettive difficoltà e criticità (scarsa copertura di rete, scarsa abilità tecnologica da parte di alcuni docenti, impossibilità o grande difficoltà nel sostituire il lavoro in presenza, difficoltà a raggiungere tutte le famiglie…) ma ha funzionato molto bene come “didattica di vicinanza” (Cit. Lucangeli), “il farsi presenti” degli insegnanti ha soddisfatto il bisogno dei bambini/ragazzi di stare in connessione, vicini, in relazione. Sembra che la DAD abbia risposto primariamente alle esigenze emotive e relazionali e secondariamente a quelle scolastiche. Oltre alla didattica si sono manifestati, in modo predominante, dei bisogni legati alla sfera psichica e sociale.
Sulla base di questo concetto è fondamentale pensare al nuovo modo di stare a scuola nel prossimo anno scolastico per trovare modalità alternative di stare vicini anche a distanza. Sarà indispensabile dare spazio alle emozioni, i bambini e i ragazzi quando torneranno a scuola avranno il desiderio e la necessità di raccontare, di condividere ciò che hanno attraversato durante questi mesi, di confrontarsi reciprocamente per vedere che il proprio vissuto non è poi così diverso dall’altro. Per dare ascolto al bisogno di riadattamento, una volta rientrati a scuola, è importante che gli alunni trovino qualcuno pronto ad accogliere le loro emozioni e pensieri. Dal momento che proprio i docenti dovranno sostenere e incoraggiare gli studenti sia da un punto di vista relazionale che didattico, potrebbe essere fondamentale prevedere spazi finalizzati al sostegno degli insegnanti per comprendere i loro stati emotivi legati all’isolamento, all’allontanamento forzato dalla scuola, alle preoccupazioni rispetto a come proseguire il programma e a come sostenere la relazione con alunni e famiglie.
Sarà necessario trovare nuovi modi di stare vicini anche se a distanza, capire come poter garantire il legame sociale nonostante le misure di sicurezza. Esistono modalità che prescindono dal contatto fisico in senso stretto, si tratterà di utilizzare lo sguardo, il tono di voce per ricreare vicinanza, contatto, relazione, ambito di cui, bambini e ragazzi hanno dimostrato di averne più bisogno durante questo grande sconvolgimento.
Grazie alla letteratura sappiamo che componente emotiva e apprendimento sono concetti che stanno in relazione stretta, sono processi che hanno luogo nella nostra mente e sono in grado di influenzarsi reciprocamente. Le emozioni contribuiscono ai successi nell’apprendimento, all’interiorizzazione dei saperi e significati, al miglioramento dell’esperienza personale dell’individuo. Nella didattica esse giocano un ruolo fondamentale, questa diventa più efficace, più trascinante, più vicina alla persona, più profonda e significativa se si tiene in considerazione il benessere psicologico di colui che apprende. In passato le emozioni sono state ritenute d’intralcio all’attività didattica, condotta prevalentemente con procedure rigide, rigorose, intransigenti. Per molto tempo la tendenza dominante nel sistema d’istruzione è stata di prediligere principi lineari e curricolari, ignorando la complessità degli esseri umani. Oggi, grazie ai numerosi studi, è stata dimostrata l’importanza degli aspetti emotivi e affettivi nell’apprendimento scolastico, si è compreso che l’essere umano è una totalità di razionalità ed emotività e in quest’ottica deve essere educato. La costruzione di un clima umano positivo è un elemento fondamentale per avvantaggiare l’apprendimento, favorire la formazione, garantire in classe un buon equilibrio psicologico e un’identità positiva a favore degli alunni. Secondo questa modalità l’attivazione dei processi cognitivi e metacognitivi è fortemente incentivata e l’apprendimento diventa autentico.
Dopo questi mesi di DAD, sulla base delle ricerche che dimostrano la forte influenza degli aspetti emotivi sui processi di apprendimento, dobbiamo ancora di più dare dignità e rilevanza ai vissuti emotivi. Stiamo assistendo a vari dibattiti su come fare scuola il prossimo anno scolastico, stare a distanza, uso delle mascherine, igienizzarsi le mani. In questo scenario non va sottovalutata la salute psichica e sociale di coloro che torneranno a scuola. Appare forte l’esigenza di trovare una scuola sicura da un punto di vista non solo fisico ma anche psicologico, con la richiesta di spazi d’ascolto per l’intera utenza scolastica, formazione psicologica su alcuni temi per i docenti, momenti di incontro scuola famiglia e interventi specifici di riadattamento al rientro scolastico con un’attenzione particolare agli alunni BES.
Questi bisogni rappresentano delle conclusioni da cui ricominciare a fare scuola ma anche dei presupposti per esserci in un modo diverso e più attento alla persona.
Bibliografia
D’Andreagiovanni, M., Giammario, R., Addario, B. (2002). Apprendimento ed emotività, Ricerca e Formazione.
Goleman, D. (2011). Intelligenza Emotiva (Che cos’è e perché può renderci felici). Milano, BUR Rizzoli.
Grazzani Gavazzi, I., Ornaghi, V., Antoniotti, C. (2011). La competenza emotiva dei bambini – Proposte psicoeducative per le scuole dell’infanzia e primaria. Trento, Edizioni Erickson.
“Il prof ti viene a prendere attraverso la webcam”. Intervista Daniela Lucangeli di Maria Piera Ceci. Il Sole 24 ore.
https://gdlpsicologiascolastica.wordpress.com/indagine-2019-2/
Webinar “Didattica a distanza (DAD) ed Emozioni ai tempi del COVID-19. Relatrici: Melania Oliviero e Isabel Canecattì.